Che nell'umil riposo,
Che nella polve ascoso,
Conosceranno il Re.
Voi vedete da questi tratti che cosa è l'eroe cristiano, il tipo dell'uomo nuovo.
Spingiamoci un po' innanzi, alle conseguenze.
Ma se è vero che siamo sulla terra di passaggio, se è vero che l'ultimo fine al quale siamo indirizzati è al di là della terra, che cosa sono dunque le passioni, le lotte, le guerre, gl'interessi che ci occupano nella vita terrena? Ombre, vanità, polvere: morte è redenzione, ciò che ci è di vero è al di là della vita terrena.
Così dal concetto dell'uomo del Manzoni nasce l'ascetismo, il misticismo. E concepite il frate di quei tempi che dopo le tempeste della vita cercava la solitudine, concepite Dante che cerca il convento e vi chiede la pace, Petrarca che finisce solitario la sua vita. Questa tendenza mistica, ascetica, è l'essenza dell'uomo cristiano.
Vedete però abbozzato il mondo e l'uomo negl'Inni, in lineamenti indeterminati: non ci è la storia, l'ideale non è sceso nella vita. Accompagniamo Manzoni nella formazione di questo ideale. Qui ha messo le categorie, le leggi, i lineamenti generali del suo uomo e del suo mondo. Vediamo quando scende nella storia, come realizzi quell'ideale.
Infatti il movimento ideale religioso del secolo XIX è accompagnato da un movimento pronunziato di studi storici. Da una parte sono filosofi teologi, come Bonald, De Maistre; dall'altra grandi storici, come in Germania Savigny, in Francia Thierry, in Italia un grand'uomo ch'è nostro, Carlo Troya. Che cosa sono questi studii storici?
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