- Perire,
Perir sul trono, o nella polve, in priaChe tanta onta soffrir... -
risponde il padre. Ed il figlio ripete il consiglio.
Analizziamo questo tratto, perché le linee generali di un carattere devonsi rintracciare nei tratti speciali in cui il poeta lo ha rappresentato.
Desiderio sente la vergogna in un senso mondano; per lui l'aver occupato terre, e piantatavi la sua bandiera, e poi ritirarsi è vergogna: l'aver offeso il papa e poi chiedergli amicizia, è vergogna; - no, piuttosto morire! - . Adelchi ha il sentimento cristiano della vergogna: commetter torti, far violenze agl'inermi, occupare per forza le altrui terre, ecco dov'è la vergogna, non in ciò che al mondo sembra tale: si deve avere il coraggio di dire: - Ho mal fatto - . È questo un sentimento nuovo nel tipo eroico rispetto alla letteratura del secolo XVIII.
Avviene ciò che Adelchi aveva presentito. Carlomagno cerca passare le Alpi colle sue genti, il diacono Martino indica ai Franchi un passaggio nascosto e non difeso, traditori longobardi cospirano di consegnare Desiderio vivo nelle mani di Carlo. Questa tragedia politica, questo mondo si svolge innanzi ad Adelchi. Che farà egli? Egli non vuol guerra, vuole vendicare la sorella, ma da cavaliere di quei tempi, con un giudizio di Dio, con un duello a corpo a corpo, senza spargimento di sangue innocente. Innanzi a quel mondo della barbarie Adelchi diviene ciò che diviene un uomo il quale non vede il suo ideale realizzato, - elegiaco, contemplativo, pensoso, triste. E sfogasi con lamenti.
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