Scoppiò da Scilla al Tanai,
Dall'uno all'altro mar.
Ecco come il poeta può raggiungere l'effetto del simultaneo, come il pittore nel quadro. Questo nel Cinque Maggio è il sistema generale di Manzoni. Egli non ha presente la storia di Napoleone esposta successivamente, come in un poema epico; ha innanzi tre o quattro situazioni drammatiche di Napoleone, che insieme dànno l'idea di tutta la vita dell'eroe, e ciascuna di esse situazioni ha per centro un'immagine pittorica che si fissa nella fantasia, e intorno alla quale si avvolgono tempi, luoghi, avvenimenti, attirati e mossi da quella.
Guardate per esempio al principio la prima immagine colossale: la spoglia di Napoleone, e dirimpetto la terra immobile come la spoglia. Andate avanti e trovate l'esempio citato del fulmine che scoppia dietro al baleno, poi quel
Due volte nella polvere,
Due volte sugli altar,
conclusione che vi spaventa per la novità delle parole e la grandezza dell'immagine intorno a cui girano tutti gli avvenimenti di Napoleone. Procedete ancora innanzi: trovate un'altra grande immagine, Napoleone assiso tra due secoli; e poi il Napoleone tradizionale, con gli occhi bassi e le mani conserte sul petto, come si vede in tutte le statue; e all'ultimo l'immagine di Napoleone sulla coltrice, con Dio che gli è d'accanto. Ecco, in tante immagini, tanti centri di vita e di azione.
Che ne nasce? La vastità della prospettiva e dell'orizzonte. Quando si è saputo raggruppare con questo sistema fatti distanti per tempi e per luoghi, e presentarli come simultanei, che avete innanzi a voi?
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