Pagina (272/420)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo insieme, ch'è la sostanza degli Inni, come vedemmo, è ciò ch'egli chiama mondo dell'arte divenuto positivo, reale. Non dirò ora come l'abbia realizzato, avendo già esaminato gl'Inni, e volendo oggi guardare il critico, non l'artista.
      Questo mondo morale e religioso realizzato nella storia divina, come arte che vi dà? Quale è il fondamento artistico di esso?
      L'ideale poetico, o come dicevasi un tempo, eroico, è l'apoteosi della personalità: l'eroe è un carattere straordinariamente grande. Posto quel mondo, l'eroico, l'ideale è invece nell'abbassamento della personalità, nel riconoscere che quanto di grande è in noi, è merito del creatore; nell'essere umile. L'umiltà che nel mondo pagano, nel mondo ordinario dell'arte sarebbe un concetto idillico, qui è concetto eroico.
      In questo abbassamento della personalità vedete il carattere del mondo morale e religioso di Manzoni. Il disprezzo delle passioni terrene, la castità, la povertà, la rassegnazione e la preghiera nelle sventure, il fare offerta a Dio dei nostri dolori, il perdono non solo, ma anche l'amore per gli offensori e i nemici, lo spirito di sacrifizio, l'immolar tutto ciò che è terra per acquistare tutto ciò che è cielo, il disprezzo della vita per il trionfo della giustizia, per conseguire l'eterna salute: tutto ciò diviene per Manzoni il mondo poetico. Ritenete questi particolari che vi faranno comprendere i Promessi Sposi.
      Questo «eroico» è uno stato straordinario perché innaturale: per forzare l'uomo a negare la propria natura si richiede grande esaltazione di sentimento.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





Inni Inni Manzoni Dio Manzoni Promessi Sposi