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      Ma bisognava prendere una risoluzione; or io dimando: - Poteva don Abbondio prendere una risoluzione? - .
      Gli uomini timidi, o signori, ne sono incapaci, perché l'istinto li porta a trovare i mezzi termini: il bisogno di don Abbondio era di sfuggire alla pressura del momento, e rimettere il resto al caso; bisogno che, come lui, sentono tutti gli uomini deboli. I proverbii vi rappresentano per lo più il carattere del popolo ed anche delle persone: guardate quel popolo virtuoso, ch'è il popolo inglese, la cui essenza è nell'attività e nel lavoro, e quel popolo vi dice: «Il tempo è moneta»; mentre v'ha un altro popolo, che ama la voluttà del dolce far niente e che dice: «Il tempo è galantuomo».
      Ora chi ha volontà forte attende al suo destino da se stesso, e chi ha «mezza volontà» destina in sua vece il tempo e dice; «Il tempo è galantuomo», lo che vuol dire confidare nella fortuna; questo è il sentimento de' mezzi caratteri, delle mezze volontà.
      Don Abbondio dopo di avere agitato varii partiti, e di averli tutti rifiutati, si fissò appunto ad una mezza risoluzione; l'importante, egli pensò, è di «guadagnar tempo, dando ciance a Renzo. Gli sovvenne a proposito, che pochi giorni mancavano al tempo proibito per le nozze, - e se posso», pensava, «tenere a bada per questi pochi giorni quel ragazzone, ho poi due mesi per me; e in due mesi e' può nascere di gran cose - ».
      Il Manzoni non esprime, ma accenna appena, e per sommi capi, tutto questo lavoro interno di don Abbondio. Ma noi dobbiamo cercare di vedere in esso il motivo comico, e qui richiamo la vostra attenzione.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





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