Che cosa è dunque? È la storia trasformata dall'arte, la storia idealizzata, come sono sempre stati soliti di fare i poeti. Omero, Dante, Ariosto, Tasso, Voltaire hanno preso per base la storia e l'hanno innalzata all'idea. E lo stesso Manzoni, senza avvedersene, volendo rappresentarci un'epoca storica, l'ha trasformata, l'ha fatta poesia.
Lezione II
Non appena ci si presenta un fatto, sentiamo una tentazione di alterarlo, sia per il gusto del maraviglioso, sia per conformarlo al nostro modo di concepire. Su questo fenomeno riposa la verità. della poesia. Ignorando le cagioni e le circostanze dei fatti, gli uomini dapprima vi lavorarono con la fantasia e popolarono il mondo di favole. Ma accanto a questo gusto c'è anche il gusto del reale, che si mostra più tardi nei tempi civili; di qui nasce la filosofia e la storia, che spiegano il mondo; e la poesia bisogna che lo accetti, come glielo presentano la filosofia e la storia. E se la storia dicesse: - Poeta, tu hai usurpato il mio campo; io lo purgherò di tutte le fole che tu vi hai introdotte - ; sarebbe nel suo dritto. E se soggiungesse che il poeta non dee più rimanersi attaccato ad un passato, a cui non crede egli stesso, che dee abbandonare ogni ideale fattizio e di convenzione, che dee vivere della vita comune, sarebbe ancora nel suo dritto. Ma quando ella domanda che la poesia si rivolga ai suoi servigi e si proponga per iscopo il reale storico, ella esce dal suo dritto, e chiede alla poesia una cosa impossibile. La storia può esser base, non mai scopo della poesia.
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