Forza viva di questo mondo temperato e sereno è l'amore, padre del sacrifizio, scevro di ogni elemento materiale, di ogni forza fisica, ed i cui mezzi di azione sono la persuasione, la dolcezza, la mansuetudine, la preghiera, il perdono. L'espressione di questo mondo la troviamo principalmente in Lucia, nel padre Cristoforo ed in Federico Borromeo. Questo sentimento ha la sua negazione comica in don Abbondio, e la sua contraddizione in don Rodrigo e nell'Innominato. Bisogna ora inventare un'azione, nella quale questi personaggi possano operare e mostrarsi. Centro di quest'azione è Lucia, intorno a cui si movono tutti gli attori. L'azione, mossa dal puntiglio di don Rodrigo, cammina per via di contrasti e di accidenti, in sino a che l'azione umana sparisca del tutto, e succeda una specie di azione provvidenziale, che ristabilisce l'equilibrio ed adempie la giustizia.
Lezione III
Ai poeti mediocri tutto questo mondo si presenta in astratto, e invano si battono la fronte, non possono giunger mai ad infondervi la vita, cioè a dire a formarlo. Vedrete sempre in loro l'astratto che permane sotto il concreto. È il critico che dee separare i diversi elementi per analizzarli; ma il poeta dee avere tutto il suo mondo innanzi, idea e forma così compenetrate, come l'anima ed il corpo. Il creare non è solo l'inventare, ma è posto in questa simultaneità dell'idea e della forma, dov'è il segreto della vita; come interviene nella creazione divina, nella quale il fiat lux comprende indivise la concezione e l'esecuzione.
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