Veniamo agli esempi. L'atmosfera convenzionale, estrinseca alla forma letteraria, fu nel Medio evo mistica e scolastica, la quale voi avvertite fin nel piú grande lavoro di quel tempo, nella Divina Commedia, squarciata appena dalla potenza del genio. L'atmosfera del tempo successivo, che siamo avvezzi a chiamare risorgimento, fu il classicismo, che ha pesato per tre secoli e mezzo in Italia.
Il classicismo fu, quando nacque, chiamato risorgimento: era infatti il risorgimento della civiltá, uscita dalle tenebre del Medio evo, e che si ricongiungeva con Virgilio e Cicerone, con Piatone ed Omero. Era cosa vivente; ma dava a quella forma letteraria una Mitologia senza mito, una rettorica senza eloquenza, un involucro che chiameremo mitologico-rettorico.
Mitologia senza mito, perché Apollo e Citerea non avevano piú significato che come colori dello stile: rettorica senz'eloquenza, perché le forme ed i modi grammaticali e rettorici, che costituivano ciò che dicevasi eleganza, non aveano piú a sostrato il contenuto dei classici, cioè quelle idee religiose o morali da cui nascevano e a cui ritornavano.
D'altra parte quest'atmosfera viziava l'interno processo della forma: oggi diremmo la formazione. Il poeta, lo scrittore prendeva un concetto, un'idea, un tipo, un personaggio, intorno a questo concentrava tutta la luce e lasciava il rimanente in profonda oscuritá: era un'astrazione riscaldata dall'immaginazione a scapito di tutto il resto della vita. Quindi mutilazione della vita, falsitá della rappresentazione: ciò chiamavasi processo ideale.
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