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      Cosí, quando il cattolicismo apparve, lo spirito fu occupato dalle nuove idee, dai sentimenti nuovi, ed il cattolicismo rimase annidato in forma pagana. Tardi si emancipa il contenuto e tardi sceglie la forma sua: esso si muove per qualche tempo nell'atmosfera che trova, nelle forme solenni e rettoriche del genere classico; la libertá č avvolta in vesti patrizie, il Bruto di Alfieri č democratico vestito da despota, parla da imperatore e nondimeno esprime un nuovo contenuto.
      Questa dissonanza fra il contenuto e la forma se fosse stata avvertita, č evidente che il poeta avrebbe con quello generata la forma. Ma non fu avvertita, fino ai tempi della rivoluzione francese e della napoletana. Al 99 le donne morivano come le antiche, mormorando sul patibolo: forsan et haec olim meminisse juvabit; gli oratori si atteggiavano a Bruti, le donne a Cornelie.
      Ma quando esiste il contenuto, picchia e ripicchia, a lungo andare si fa la via, si crea la forma sua. Perciň era giá pronta in Italia la soluzione. E se la letteratura italiana avesse avuto un processo logico, quale sarebbe stata la soluzione? Creare forma eguale al contenuto, sostituire una forma diretta all'atmosfera viziata, calare quel processo ideale di formazione nella vita.
      Ma il movimento non era nato in Italia, c'era qualcosa d'importato, venuto di Francia, né, anche oggi, siam liberi da questo qualcosa. Ed appunto, mentre il nuovo contenuto cercava la forma sua, ricevé un altro impulso, piovve in Italia la parola romanticismo, che suscitň tante discussioni.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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