L'analisi si sviluppa se l'uomo è tranquillo abbastanza per mettersi innanzi il suo contenuto, guardarlo, studiarlo. I fatti meno importanti, le piú fuggevoli apparenze sono analizzate da Manzoni in guisa che ne cava un vero processo psicologico; in mezzo alla piú grande elevazione del suo contenuto, si arresta a un tratto per quello spirito d'analisi, e abbandonando la tessitura, i personaggi, il movimento delle passioni, si mette a contemplarlo, a fare un processo psicologico.
È ancora quella quiete beata che i tedeschi chiamano olimpica e attribuiscono a Goethe, che gli dá la misura e la temperanza, lo tiene al di sopra del contenuto e gli fa trovare nella rappresentazione il fin qui basta, quella gradazione di tinte che rappresenta la stessa misura, sí che non vi spinge alle lagrime, non produce commozione profonda. Questa quiete è spinta spesso fino ad una leggera tinta ironica, pare quasi senta che quello è un fantoccio della sua immaginazione, ci si spassa, rivelando poca potenza del contenuto nel suo cuore, grande nell'immaginazione.
Tutto questo ha dovuto produrre un gran movimento in Italia, non giá movimento venuto direttamente da lui, essendo Manzoni un uomo solitario, quieto, modesto, tenutosi tranquillo nel suo gabinetto mentre i seguaci suonavano la gran cassa. Ma grande fu l'influenza delle sue opere: si formò un gruppo di giovani letterati che erano come ripercussione del caposcuola. Che cosa è una scuola? È la decomposizione di colui che essa piglia a modello.
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