Mentre il Grossi scriveva la Fuggitiva, un altro giovane poeta, anch'egli percosso da quel fatto, lo guardò sotto un altro punto di vista: vide gl'Italiani costretti a combattere per un Sire straniero, menati a morire senza il conforto di dire:
Alma terra natiaLa vita che mi desti, ecco, ti rendo.
Vedete qui un contenuto patriottico, del sentimento, qualche cosa di serio che piú tardi sviluppandosi sará Giacomo Leopardi.
E pel Grossi che è la ritirata di Mosca, se egli lascia da parte contenuto e sentimenti patriottici e religiosi? È un bel tema per una novella in cui sviluppare l'elemento musicale e sentimentale, secondo le teorie della scuola romantica.
Al tempo delle Crociate, le innamorate seguivano i loro amanti, morivano con essi. Il Grossi immagina una fanciulla innamorata di un tal Terigi: quando le schiere italiane partono per la Russia, ella non ha la forza di abbandonare Terigi. Esce fuori di casa, tentennante tra il sí e il no; ma pensa alla madre, al padre e torna. Trova la porta chiusa, si conferma nella sua risoluzione e corre per raggiungere gl'Italiani. Incontra il fratello che va pure in Russia; egli si sforza di persuaderla a tornare, ma non può, la fa vestire da uomo ed ella è tutta contenta di poter vedere l'amante senza esser vista. Accade in Russia la battaglia della Moscovia: ella rimane indietro mentre il fratello e l'amante sono nella mischia. Infine si grida vittoria, ma né Ferdinando né Terigi tornano. La fanciulla si getta in mezzo al campo di battaglia: reminiscenza, come vedete, di Eurialo e Niso, di Cloridano e Medoro.
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