Bisognerebbe rappresentare l'amore di Rosaura per l'artista, lo spavento che incute in lei la minaccia dei fratelli, la risoluzione di monacarsi, ed allora il lavoro sarebbe ben altrimenti artistico. Il Baldachini corre innanzi, e non pensa a tutto questo.
Viene il momento del giuramento; tutto quel che precede è un avviamento, quasi, a questa situazione, che è in sostanza tutto il racconto, la parte lirica di esso, la sua poesia. Immaginate quella giovane, che, nell'atto di darsi irrevocabilmente a Dio, sente una musica, e sa ch'è la musica del suo amante! Concepite che lotta dev'essere in lei tra i movimenti d'un affetto terreno e l'elevarsi dello spirito a Dio. In Baldacchini v'è il nuovo contenuto cristiano, di cui aveva dato esempio il Manzoni; vuole mostrare che il misticismo vince l'elemento terreno, ma questa parte è appena toccata nel suo lavoro; la donna sente qualche commozione, ma rimane immobile, dá il giuramento senza versar lagrima. Qualche bel punto c'è, come la descrizione della trottata, presa dal vero; - quando la fanciulla ricorda nella cella l'amante; - dove dice che Pergolese muore, ma lo Stabat Mater resta immortale.
Volete sapere cosa sarebbe questa poesia ridotta in forma moderna? È intitolata Pergolese, ma Pergolese vi rimane un incidente. Fate la controparte, il contromondo, pigliate per soggetto non Rosaura, ma Pergolese, il giovane artista ammesso ad insegnare in una casa nobile e che nella discepola trova l'amante, sotto l'amore sente svegliarsi il suo genio, e poi deve lasciarla, e mentre Rosaura entra nel chiostro, ispirato dall'amore e dal dolore, produce lo Stabat Mater che lo fa immortale.
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