Ma volendo rappresentare un nuovo contenuto, il contenuto cristiano, non comprendete la contraddizione tra quello e la vostra forma.
Il contenuto cristiano è il concetto opposto al pagano, per cui anche il Laocoonte, tra le spire del serpente, mostra quell'armonia tra lo spirito e la materia che era l'ideale greco, come con vivi colori l'ha mostrato il Lessing nel suo magnifico lavoro sul Laocoonte. Sul terreno cristiano, lo spirito non è d'accordo con la materia, ma la doma come parte maledetta, inferiore a sé; se ne stacca, guarda al cielo: e questo contrasto è rappresentato nei santi del cristianesimo, che non volgono gli occhi alla terra. Perciò non potete avere piú la bella, tranquilla forma epica, tragica o comica degli antichi; ma il dramma, il dolore, il brutto che n'è conseguenza. Ideale cristiano è il Crocifisso, il corpo insanguinato, deturpato dalle ferite; la Mater dolorosa e lacrimosa, la Addolorata trapassata da punte che rappresentano il dolore interno; la Maddalena, non piú la bella e peccatrice Maddalena, ma la penitente. E quando i nostri artisti del cinquecento vollero abbellire il Cristo, l'Addolorata, e rappresentare la Maddalena bella benché penitente, bella sí che, mentre espia il peccato, con le forme voluttuose ispira il peccato, profanarono quegl'ideali. Vi si riconosce un'ispirazione artistica greca, non un puro sentimento religioso.
E questo è vero. Ciò che ispirava Michelangiolo in San Pietro, e Raffaello mentre dipingeva le sue Vergini, non era il sentimento religioso: essi esprimevano il concetto del Medio evo dal quale non potevano dipartirsi; ma in quanto a forma seguivano nuove ispirazioni, quelle del classicismo, del rinascimento, della tradizione greco-latina.
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