Lungo, querulo, roco.
A questo modo gli oggetti sono rappresentati secondo i principali movimenti che producono nell'immaginazione.
Il capo de' briganti è Errico. In Calabria si sente qualche cosa come di un terreno ancora feudale. Vi sono stato io fuggendo un mandato d'arresto, e giungendovi dissi tra me: il feudalismo qui è ancora in vigore. Il contadino guarda con sommissione il barone e lo rispetta. Il capo è rispettato con cieca sommissione da' suoi seguaci.
In un altro quadro è un signore calabrese con la moglie, che giubilano contemplando il loro bambino. Vi traspare il forte sentimento della famiglia, ancora intatto in Calabria e infiacchito fra noi. Il padre e la madre diventano fanciulli anch'essi, ii bimbo si stacca dalle mammelle e guarda: è il profondo stupore che si vede ne' bambini quando vedono cose nuove:
..... e curvi i capiSu quel corpo, e confuse ambe le chiome,
Vivo si udiva scoppiettio di baciChe si schiudeano in un istante; e il bianco
Bambin, lasciando la mammella, il guardoAttonito levava, e forse anch'egli,
Forse in quell'ora si destava in cieloE contemplava Iddío.
Quel forse, quanta poesia contiene, piú di quel concetto della Guacci:
traluce interaDal chiarissimo lume in te cosperso
Quella virtú che muove l'universo.
Qui non è un concetto, è un atto del bambino che il poeta ritrae; non è nel poeta una dottrina che egli manifesta, è un'impressione: la poesia scaturisce dal vero. Quel padre era Errico, quella donna sua moglie, Teresa. Ella è affacciata al balcone.
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