L'uno è dell'altro amico in quell'istante.
Allor l'uno obbliava il suo periglio,
L'altro la sua vendetta ed il fanciulloIncontro gli spingeva in un amplesso
Arcano, agl'invisibili sol notoAngioli delle sfere e della terra.
Momento eccezionale, strano, creato da una situazione drammatica trovata lí dal desiderio di aver situazioni spinte fino all'esagerazione, e da ciò nascono nuove corde, nuove onde di sentimento.
Errico ed Arnoldo vanno nel giardino, e lá questi mostra il luogo ove il fanciullo è sepolto. Intanto la nutrice, perduta la speranza di vendetta per mano di Errico, va dal giudice e denunzia Arnoldo, il quale è condannato. È innalzato un palco nel campo delle croci, ove è condotto Arnoldo dalle guardie, seguito dalla folla.
Errico, rimasto senza moglie e senza figlio, pon fine a' suoi giorni. Teresa, che erasi chiusa in casa, deliberata a lasciarsi morire, ode uno scampanio lugubre, si fa trascinare dall'esempio degli altri e va al campo delle croci. La folle trova qualcuno che le dice: se vuoi trovare l'anello di cui parli sempre, va al campo. E vi corre anche lei. I briganti, saputo che Errico era morto, credono che Arnoldo abbia commesso quest'altro misfatto, la vendetta della giustizia non li contenta, vogliono avere la voluttá di ucciderlo essi. Accorrono, disperdono le guardie, acclamati dal popolo: stan per uccidere Arnoldo, quando vedono la folle col bimbo.
Un brigante glielo strappa, lo presenta ad Arnoldo, imponendogli di ucciderlo.
È una di quelle situazioni impossibili a realizzarsi, portate troppo innanzi, ma da cui ne sorgono altre piú belle.
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