Del classicismo napoletano vi tracciai giá i caratteri: in quel momento era penetrato di molte idee nuove venute d'oltre Alpi; giá si leggeva Cousin, Villemain, Gioberti, ultimo Hegel. La letteratura espressione del bello, il bello espressione dell'idea, l'idea pura in sé circondata di luce dalla poesia: - tutte queste idee si acconciavano con la forma classica, in cui l'elemento intellettuale e descrittivo predominava sull'elemento drammatico. Gioberti aveva giá pubblicato la sua Estetica pigliando qualche cosa dall'Hegel, ed acconciandola alle sue vedute; per lui il bello era la congiunzione dell'intelligibile col sensibile. La questione č nella congiunzione. Come avviene? Mercé una specie di combinazione chimica.
Parecchi valenti giovani facevano questi studii e scrivevano nel Museo, Stanislao Gatti morto testé prefetto a Benevento, l'Aiello rapito agli amici prima di vedere l'aurora del 60, il Florio che ora occupa un posto nel Grande Archivio, Stefano Cusani, morto giovane, che non mancava di originalitá nell'esposizione di quelle dottrine. Campagna si aggiunse quinto fra cotanto senno e prese un indirizzo puramente filosofico, ciň ch'egli chiamava alleanza della ragione con l'affetto. I classici diceano che il poeta deve ubbidire alla ragione, i romantici sostenevano che deve ubbidire al sentimento. Giuseppe Campagna si mise in mezzo, quasi centro tra una destra ed una sinistra letteraria, e disse: la vera virtú č nel conciliare la intelligenza e l'affetto. Perciň quest'uomo, arido di cuore, eppure di molta dottrina, rinunziň interamente alla poesia di sentimento, di cui qualche barlume č nel Gioacchino, e si dette alla poesia di concetti.
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