Ma la scienza gli č inutile, rimane reietto nella societá. Il suo spirito s'inasprisce, si perverte, bestemmia Dio, maledice il mondo e la societá, odia per quanto ha amato.
Un vecchio signore, con ospitalitá tutta calabrese, mosso a pietá dello stato di Valentino, lo chiama in casa sua. Il signore era separato dalla moglie, non si sa per quale mistero, e costei, che abitava in altre stanze del palazzo, č piena di gioia al vedere il giovane e, quando egli dorme, va accanto al suo letto e rimane a guardarlo lungo tempo in atto d'amore. Ma, mentre ella copre di baci la sua figliuola Antonietta, Valentino rimane triste e cupo, esclama: io non ho mai conosciuto questi baci. La donna lo carezza, lo abbraccia; ma dopo un istante, sentendo nei baci di Valentino un ardore tutt'altro che pudico, si stacca da lui e gli dice: seguimi, ho un mistero a svelarti; ma poi tentenna, si spaventa innanzi alla rivelazione e scompare. Valentino dice: mi ama.
Egli non aveva mai amato, ora un fuoco scorre per le sue vene. Una notte tacitamente entra nella stanza di lei, che crede sia il marito riconciliato, ed č piena di gioia e lo ringrazia di averle concesso il perdono. Al mattino si sveglia, vede Valentino, alza un grido. Valentino fugge, ella si uccide.
Questo fatto rimane occulto. Il marito crede che la donna sia stata uccisa dal suo seduttore; pieno di furore calabrese, corre alla casa di costui; ma non lo trova: era andato a farsi frate. Fa strage di tutta la famiglia, salvandosi solo Lionetto.
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