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      Sorse opposizione contro i classici verso il 41 o 42. Si diceva ad essi: - Voi date frasi, non cose; le vostre forme sono fredde, il vostro riposo somiglia troppo al marmo. Come ne' partiti politici, nelle scuole letterarie l'opposizione, anche esagerata, fa sempre bene, è stimolo che muove gli altri a purgarsi dei difetti di cui sono accusati. E l'opposizione al classicismo fe' sí che anche quello entrasse in uno stato di progresso. Parve troppo arida la forma che prima si ammetteva sola come modello e pregio degli scrittori; un movimento cominciò nella scuola prima tanto attaccata alle frasi ed alle parole. - «Voi ci date frasi, non cose.» - E i classici risposero procurando di mettere nelle poesie un contenuto piú serio. - «La vostra forma è tutta fredda.» - Ed essi procurarono spirare nella forma un certo calore: ma cosí misurato, che non potesse alterare la correzione classica.
      Siccome questo doppio progresso non veniva da movimento interno, ma da stimoli esteriori, è facile vedere ch'era tutto fittizio, e per questo degenerò. La quale degenerazione esprimo con due parole che contengono l'esagerazione di due idee giuste: fu filosofismo e sentimentalismo. Filosofismo, introducendo l'elemento filosofico nell'arte, non perché innestato nella ispirazione o connaturato con le forme, ma per la falsa credenza che senza scienza non c'è arte o, come diceva il Campagna, perché l'arte doveva essere ragione ed affetto. Ed allora era molto in voga Giacomo Leopardi, non per la profonditá del suo sentimento, bensí perché i classici credevano egli avesse accoppiato filosofia e poesia.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





Campagna Giacomo Leopardi