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      Il Sole ed il Parzanese accennano a scostarsi dai classici per maggiore libertá di forme, quantunque serbino abbastanza correzione. Poco poi vennero i romantici, scuola che sorse non contemporanea alla lombarda, come i calabresi, neppur legata con quella né col romanticismo tedesco, perché in tal caso avremmo dovuto averla fin dai tempi di Foscolo, sorse direttamente da Victor Hugo. Sapete la grande lotta tra questo poeta ed i classici, di cui era rappresentante Ponsard, i grandi contrasti sulla scena per la Lucrèce Borgia, Le Roi s'amuse e gli altri drammi dell'Hugo; de' quali tanto compiacevasi il re di Francia perché distraevano gli animi dalla politica. Il romanticismo sorse in Napoli dall'impressione della scuola francese.
      Avreste dovuto sentire i classici come li accolsero, quando la prima volta sollevarono i romantici la loro bandiera. Li chiamarono immorali, glorificatori della colpa e del vizio, - tutti quei luoghi comuni di coloro che stanno troppo alle regole, e con cui allora s'indicava una poesia tutto l'opposto della classica. Al riposo della forma si voleva sostituire il movimento, spinto fino al parosismo, il vizio formava il piedistallo dell'uomo e diventava protagonista di que' quadri, si cercava il bello nel brutto, come nella Lucrèce Borgia. Ad uomini idillici come i classici, dava sui nervi quella scuola di cui era capo il Malpica e che contava molti giovani, i quali s'udirono dire che bisognava seguire l'ispirazione piú che badare allo studio; - dottrina che doveva piacer molto a' poltroni ed a coloro che fidano assai sulle proprie forze.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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