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      Guardate quel sasso: è il cenere di Tasso - . Perché non vi sembri che io esageri, ecco quell'ottava:
     
      Sotto un Ciel, che di genii fu tesoro,
      Che d'immortal sorriso ne circonda,
      Forse è men arduo a germogliar l'alloroSe versato sudor non lo feconda?
      Quanto costa quel serto alto lavoro!
      Pur la invidia col dente lo disfronda...
      Calpesta il piede un rozzo ignoto sasso:
      Leggete: è il cener di Torquato Tasso!
     
      Non si potrebbe rappresentare una materia tanto capace di fornire ispirazione in modo piú volgare e piú vuoto. Tentò tutt'i generi il De Lauzières: l'elegiaco, il gaio, il comico, giunse al tragico con la Madre inglese. Poesie dimenticate appena pubblicate. Si vede un uomo che va a tentoni, prova questo e quel genere, si cerca e non si trova; sono velleitá, non ispirazione seria.
      Vi dirò del lavoro suo piú serio, la Madre inglese. La situazione è semplicissima. È una madre che aspetta il figlio andato alle Indie; in tre canti sono i suoi timori, i desiderii, le angoscie, l'aspettazione. Finalmente, giunge notizia d'un vascello sommerso dalle onde. Il figlio è morto. È uno di quei casi che, se non viene la lagrima, o si muore o si diventa pazzi: la povera donna esce pazza. Viene il solito delirio dei romantici; le par vedere tornato il figlio, la sua letizia fa piangere i circostanti, l'autore commosso innalza una preghiera alla Vergine perché voglia chiamare a sé l'infelice. Non altro che i luoghi comuni dei romantici, delirio e preghiera; non un affetto, non un'immagine bene espressa, ch'io potessi citarvi.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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