Ed il De Virgilii innalza quasi un inno alla guerra, leva al cielo l'impresa de' francesi, e conchiude facendo ad essi auguri di prosperitá.
Poi sono le Agonie d'un patriota, scritte in prosa biblica dopo il 1848, imitazione del Lamennais, che nelle Ultime parole d'un credente espose le aspirazioni d'un credente in forma biblica. Vedete cosí un uomo che passa di soggetto in soggetto, fuggendo dagli argomenti vecchi e cercandone altri corrispondenti a ciň che egli chiama romanticismo moderno.
Fin qui č, dirň quasi, il piccolo genere, sono i piccoli tentativi per provare le forze; poi viene la grande poesia, drammi storici, drammi lirici, drammi epici. L'Italia non ha avuto dramma, il De Virgilii ebbe l'ambizione di darglielo, e lo tentň in tutte le forme.
I drammi storici sono tre, il Masaniello, il Cola da Rienzo, i Vespri siciliani, tre rivoluzioni. Sono riproduzione di Shakspeare; ma di Shakspeare come l'intendeva l'autore, il quale ha veduto nelle creazioni del poeta inglese certi caratteri esterni, li ha imitati ed ha detto: ecco il dramma alla Shakspeare. Que' caratteri sono: l'estensione epica, se posso dir cosí, dell'azione, non piú ristretta di tempo e di luogo come volevano i classici, non allargata in certi limiti come ne' drammi del Manzoni. L'unitá di luogo e di tempo sparisce interamente, sono tutt'i fatti convergenti in una data storica; non una sola grande azione, ma tutte quelle che sono legate ad una data. Il secondo carattere, qual'č? Shakspeare č celebrato per avere introdotto il popolo sulla scena ed avergli dato personalitá. Ebbene, ha detto il De Virgilii, farň entrare il popolo nel dramma, ne farň un attore.
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