I colori, la luce, il profumo, il riso, la voce, il suono musicale, i tanti mormorii che si chiamano le mille voci della natura, l'ombra, il fantasma che il popolo crede vedere; - sono que' tali elementi spirituali che muovono l'immaginazione, riscaldano il sentimento e rapiscono l'anima in regioni piú elevate.
Spesso, quando fumo, rimango pensoso a vedere come quel fumo si stacca dal sigaro. Pare un fenomeno ordinario, si vede ad ogni momento; ma guardate un po' quel colore che piglia il fumo rapito ne' raggi luminosi, quelle molecole che vedete ma che sfuggono al vostro tatto, eppure hanno le loro leggi, la loro attrazione le tiene unite. Lo stesso è del riso, del colore, della voce, della nota musicale.
Se guardate tutti questi elementi naturali nel Parzanese, vi trovate l'influenza dell'immaginazione potente di Victor Hugo e di Lamartine: perché la parte geniale de' due grandi lirici francesi è nelle nuove forme ed ardite con cui la natura è da essi rappresentata, quasi in istato di decomposizione e di fermentazione. Pel Parzanese la natura è un veicolo alla divinitá. Petrarca, al tempo della galanteria provenzale, diceva la donna via al Creatore; Parzanese non può parlare della donna, la sua veste, il suo spirito pio e casto glielo impediscono; per lui via alla divinitá è la natura spiritualizzata, presa di essa quella parte direi ondeggiante che opera sull'immaginazione.
E qual'è il centro di questa natura che conduce a Dio, innanzi al popolo? È il cielo stellato. Il popolo non sa di astronomia: che sono le stelle per lui?
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