Dote non ho né panniE pur vo' farmi sposa,
Passati son tre anniChe la mia man non posa.
Ma il tempo via sen va,
E il caro dí verrá
Che tanto il cor sospira.
Filatoio, gira, gira.
La vecchia madre in lettoMi s'infermò due mesi,
E tutto il gruzzolettoDi soldi per lei spesi.
Che fa? doppio lavorMandato mi ha il Signor;
Ai buoni figli ei mira!
Filatoio, gira, gira.
Quando al mio Berto io pensoDal cor la noia mi esce,
E il filo ognor piú densoIntorno al fuso cresce.
Berto è un modesto fior.
Dal labbro spira amor,
Amor dagli occhi spira!
Filatoio, gira, gira.
Un giorno un bel daminoMi offerse stoffe ed oro...
«Va in lá, giovanettino;
Mi basta a me il lavoro.»
Filo, se il sole uscí.
Filo al cader del di;
Come Dio vuol, si tira.
Filatoio, gira, gira.
L'ultima parte specialmente è fatta con molta grazia e semplicitá.
Vi ho indicato le poesie che meritano maggiore attenzione, vi raccomando anche le Memorie della fanciullezza. Ora mi contenterò di conchiudere con una breve osservazione.
Parzanese certo vi offre un mondo suo, concorde, determinato, logico nel contenuto, nelle idee, nella forma. E quale valore daremo a questo mondo? Perché esso rimane nelle basse regioni della scuola, né ha potuto alzarsi a vera importanza? Se guardiamo i lirici francesi, ed il Manzoni, ch'è piú vicino a quel mondo - contenuto dei Promessi Sposi essendo appunto il villaggio, - vi troviamo il popolo con la sua credulitá ed ingenuitá. Ma coloro che lo rappresentano non sono uomini del villaggio, estranei alla societá moderna: con un'immaginazione felice cercano riprodurre quegli umili strati sociali.
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