Tutta quella gente non applaudiva giá all'avvocato, ubbidiva ad un sentimento patriottico che non poteva rassegnarsi al freno ch'eragli stato imposto. Ebbene, ch'è il Poerio pel Sole? Gli sembra ora un lago, ora un rivo, ora una cascata:
E piano argenteo lagoFra le chete giacenti ombre di un bosco
Talor parea, talor candido rivoChe mormori per via, talor mugghiante
Vaporosa cascata...
Voglio ammettere che abbia rappresentato bene il Poerio, ma questa è poesia? No, è critica, è quel che fo io in questo momento, dicendovi le impressioni e i sentimenti che desta in me una poesia o un'orazione. Il critico anch'egli deve rappresentare sentimenti e impressioni; ma qui Niccola Sole espone un concetto molto volgare con paragoni abbastanza vieti. Qual è il concetto volgare? Dominava la rettorica e si distinguevano tre specie di stile, piano o tenue, temperato, sublime. Ora, vuol dire che Poerio maneggia da padrone ogni stile e per indicare, mediante un'immagine, lo stile tenue, dice piano argenteo lago: lo stile medio gli pare candido rivo, il sublime mugghiante vaporosa cascata. È un gioco di forme su fondo che non interessa abbastanza il poeta.
Vuole rappresentare Cicerone, sempre da critico, non da poeta. Conoscete il bel ritratto dell'eloquenza di Cicerone fatto dal Rollin, che allora andava per le mani di molti, citato anche nelle rettoriche.
Si diceva che nel vasto periodo di Cicerone comparisse il sorriso, il dolore e l'ironia anche; manca l'affetto, ed egli è soprattutto inetto al sublime.
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