Vuol dire che gl'Italiani non difendono il loro paese e la sua immaginazione distratta corre al giardino Esperio, salta da un cielo cattolico a un cielo mitologico, mostrando cosí ricchezza di forme nell'immaginazione, non serietá nel contenuto che vuol rappresentare.
Ho distinto in questo poeta tre periodi: l'improvvisatore, il poeta patriotta e poi di nuovo il poeta di occasione. Tre poesie rappresentano ciascuna uno di questi periodi: il Carmelo è l'epilogo del periodo dell'improvvisazione, il Canto al mar Jonio l'epilogo delle poesie patriottiche, il Filo elettrico l'ultima voce del poeta vagante di argomento in argomento. Son tre poesie fatte con intenzioni serie, lí fondava la sua speranza di gloria.
Quando da Potenza venne a Napoli ed ebbe contatto col Lamartine, col Verdi, il suo orizzonte s'ingrandí, all'ultimo tentò quello che si dice grande poesia. Aveva ventitre anni, era tutto Dante e Bibbia, e l'ispirazione del Carmelo non gli venne dalla scuola lombarda. Bisogna tornare indietro fino al Monti ed al Varano; la scuola lombarda era contraria a tutte quelle cose bibliche, cercò rendere piú umano e piú moderno il cristianesimo, tagliandone la parte ascetica, il misticismo, il soprannaturale; volle accordarlo col sentire psicologico moderno, ed è ciò che rende quella scuola ancora viva. Niccola Sole toglie tutto ciò che può essere psicologico, umano, moderno, scrive il Carmelo con la mente piena di forme bibliche e dantesche, di simboli e leggende, di visioni e sogni.
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