Vediamo come dipinge Maria. Maria nel Manzoni com'è bella, come si concepisce facilmente, perché il Manzoni l'ha messa in comunione con gli uomini: c'è l'anima a contatto con un'altra anima. La Maria del Carmelo è una di quelle statue simpatiche che trovate nell'Apocalisse, anche nel Nuovo Testamento, soprattutto nel Paradiso di Dante. Due cherubini le tengono sospeso sul capo un diadema di stelle, intorno e a' piedi sono angeli che, - ad imitazione di Dante - intuonano il principio del Salve regina e di altre preghiere.
C'è poi una storia che, trattata a modo moderno, sarebbe assai pietosa, unica oasi che offra un po' di frescura in quel deserto detto Carmelo: la storia di Gesile e Gualtiero. Gesile è una pagana che per grazia del cielo si sente tirata alla fede cristiana, - perché la storia risale ai tempi delle crociate. - Una notte ella si pone in cammino e giunge ad un albero sotto cui per caso si trova il crociato Gualtiero. S'innamorano d'un amore celeste, Gualtiero le fa un fervorino e le dice: mentre si combatte tu starai sul Carmelo, nel convento, se vivrò sarai mia sposa, se morrò saremo uniti in Dio. Ma, tu sul Carmelo, io sul campo di battaglia, le nostre menti s'incontreranno, i nostri cuori palpiteranno ad un tempo.
Ella va sul Carmelo. Colá giunge dalle falde del monte il romore d'una battaglia, Gesile prega e vede il cielo aprirsi, salire Gualtiero fra gli angioli. Si slancia su d'un'altura, scorge Gualtiero presso a morire. Il guerriero leva gli occhi al monte e, incontrando lo sguardo dell'amata fanciulla, spira.
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