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      Della Magna Grecia rimangono nomi, Pitagora, Archita, Milone; rimangono forme, colonne, portici, oracoli, scuole. Forme vuote, che per rivivere han bisogno di nuovo contenuto.
      Nessun poeta può dar vita a un contenuto passato; si può far versi greci e latini, non poesia greca e latina, perché quelle lingue sono morte, quella vita è morta. Che fa bello, per esempio, il Caronte di Dante? È che quello non è piú personaggio mitologico, Dante lo ha ricreato. Che rende bello il Prometeo di Goethe? Non è quello di Eschilo; il poeta gli ha dato nuova vita. Che cosa rende interessante Pigmalione, Psiche ed altre figure mitologiche? Questo, che ci appariscono dotate di nuovo significato; cosí nella bella poesia del Matthisson Pigmalione che ci si presenta in atto di dire alla pietra: svegliati, parla, piangi; e la pietra si sveglia e parla - è l'arte che nasce. Altrove Psiche e Cupido ci mostrano il cielo che si fa umano; gli dei che, lasciate le mostruose forme egiziane, pigliano quella della persona umana.
      Or, se Niccola Sole si fosse addentrato nel movimento scientifico moderno, e di lá avesse cavato contenuto nuovo per le forme di cui è pieno il suo canto, avrebbe fatto cosa bella: invece in bella veste ha messo contenuto volgare, che non produce impressione.
      Dopo il Canto al mar Ionio, Niccola Sole compose le poesie politiche di cui vi ho parlato e, negli ultimi anni della sua vita si trovò in altra atmosfera che scosse la sua fantasia. Allora scrisse il Filo elettrico, canto del cigno.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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