Chi fará la storia del secolo XIX, si troverá innanzi non solo avvenimenti meravigliosi, ma anche progresso scientifico piú meraviglioso. Tutto ciò che di piú splendido ha prodotto la scienza moderna è aggruppato nella prima metá di questo secolo; l'elettrico, il magnetismo, scoperte meteorologiche, geologiche, astronomiche, fisiche; il vapore, il telegrafo, i tunnels, il daguerrotipo. È un complesso di meraviglie per le quali noi non proviamo sentimento di orgoglio che pur sarebbe giusto, perché ci siamo trovati in mezzo ad esse. L'impressione prodotta da tante scoperte ricorda l'entusiasmo della Rinascenza, quando cadeva il velo che aveva coperto il mondo antico, entusiasmo che fa della storia di quel tempo un inno al pensiero umano, alla civiltá.
Si annunziò, tra le altre cose, volersi congiungere l'Europa con l'America mediante il filo elettrico, e non vi sará difficile immaginare l'ammirazione da cui tutti furono colpiti, se ricordate che impressione fece la notizia che la congiunzione era compiuta. Quell'annunzio ispirò un canto a Niccola Sole, canto che, come comprendete, doveva essere un inno alla scienza, al pensiero. Egli ci ha introdotto una macchina vieta. Mette per base che la terra è come l'Egitto per gli ebrei, luogo di prova e di passaggio, che l'uomo è esule, destinato ad accostarsi sempre piú alla vera patria. Intorno a questo concetto che trovate in altri poeti meridionali, pone personificazioni di virtú e passioni; - la fede, la scienza, la speranza, la paura, il dolore, esseri simbolici.
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