La Guacci vuol fare l'uomo con le sue aspirazioni alla scienza, la forma severa, gli argomenti elevati, la gravitŕ e solennitá del dettato: in lei non sentite la donna. - Proprio di Laura č il femminile. Non giá che anche lei non abbia avuto velleitá di trattare gravi argomenti; ma anche allora sentite non so che di molle e di idillico; scrive una mano gentile di donna. Soprattutto trovate in lei gli affetti di famiglia: parla a' suoi bambini, all'anima del suo Vittorio, fa il ritratto delle sue bambine, č tutta amore pel suo sposo. Non dirň che tutto sia eguale e corretto; ma la forma č semplice, chiara come specchio, talora affettuosa, sempre sincera. M'č venuta innanzi una sua breve poesia, ed č fra le vere poesie liriche meridionali, dove sia una situazione. I poeti del Mezzogiorno corrono a temi astratti, la libertá, la fratellanza, la scienza, le nazioni, il mondo, e via via. Una situazione ben determinata da cui erompa la poesia, non l'abbiamo quasi mai trovata.
Era il 1850, la reazione imperversava, il Mancini era esule, Laura era rimasa nel suo paesello. Ebbe occasione di mandargli il ritratto, accompagnando l'invio con versi nei quali sentite subito la donna. Si mostra come invidiosa di quel dipinto che va in paese libero. Sentite tutto l'anelito di una donna che volge risoluta le spalle a Napoli e va tra le alpi, a cercarvi non solo l'affetto domestico, ma anche libero cielo.
Segue il ritratto con l'immaginazione:
Parmi involarsi rapidaLa vela fuggitiva:
Pel flutto solitario
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Guacci Laura Vittorio Mezzogiorno Mancini Laura Napoli
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