Ora possiamo renderci ragione di quel fatto che ci fa tanta maraviglia, di una cosí rapida decomposizione. Come avvenne? Ed io pur ve l'ho detto, specialmente parlando degli ultimi poeti meridionali. Gli č che in tutta quella coltura vediamo vuota arte, il vuoto artista, gli č che quel contenuto non produce seria ispirazione religiosa, ma ispirazione puramente letteraria, anche nel Manzoni. Non insisterň su tale argomento, ve l'ho spiegato a lungo altra volta: quel mondo religioso nel Manzoni č una bella luce che rende piú cara una testa.
Dopo la lettura di Alfieri, di Parini, di Foscolo, chi si volge agli inni, al Cinque maggio, dirá: ma che č avvenuto in Italia? Qual cataclisma sociale c'č stato? Tanto spiccata č la differenza tra quel primo contenuto morale, politico, antireligioso e il contenuto religioso di poi. Vero sentimento religioso non c'era stato in Italia. Un movimento religioso che agita la societá nelle sue profonditá, si manifesta come lotta. Il contenuto manzoniano č la religione ricondotta ai suoi principii, puramente evangelica, č la comunione de' fedeli, la povertá del clero, il mangiare in caritá, il sentimento religioso in tutta la forza delle prime impressioni. Se tutto questo non fosse cosa puramente letteraria, chi avrebbe potuto rappresentare un ideale religioso cosí puro senza guardare subito alla decadenza della Chiesa?
Allora sarebbe nato il dramma, la lotta, avremmo veduto quegli uomini combattere l'ignoranza e la superstizione nelle moltitudini, l'ignoranza e la corruzione nel clero; combattere la gerarchia sottratta alla comunione dei fedeli, ridotta prima ad oligarchia, poi divenuta dispotismo infallibile in mano d'un solo; combattere soprattutto i fini temporali e politici della Chiesa.
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