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      Ma, è bello dire: unione di vari veri compresi dall'anima in un concetto: però quale forza permette allo spirito di comprendere nel vario l'uno, ne' diversi veri il concetto unico? Questa forza è il sentimento. L'uomo, anche quando avesse potenti facoltá filosofiche e intuisse perfettamente il vero, non potrebbe renderlo artistico se non avesse sentimento; il quale, dice il Tommaseo, è il fuoco sacro di cui il bello risplende. - Il vero è religioso, morale, naturale e storico. L'arte dunque non è piú trasformazione della storia e della natura? L'immagine non interessa piú nell'arte? No, è scomunicata, l'immaginazione anch'essa è scomunicata, perché l'immagine è corpo, e far cosa bella significa spiritualizzare. L'immagine è il piú basso elemento dell'arte.
      Senza seguire il Tommaseo ne' giudizi particolari, credo avervi detto quanto basta per farvi comprendere il fondo della sua dottrina. È l'immaginazione reietta e supplita dal sentimento, l'immagine considerata non come sostanza, ma come semplice simbolo; la natura è altare di Dio, l'arte è simbolo dell'altra vita. Se esaminate bene tutto questo, trovate lo stesso assottigliamento che vi ho indicato nel suo stile.
      Se il bello, il sublime, l'ideale, il brutto, ecc, fossero corpi che poteste mettere in un fornello chimico per decomporli, che ne uscirebbe? Certamente, uscirebbe il vero religioso, morale, storico, naturale; e ci trovereste anche il sentimento e tutti gli elementi della vita. Ma che cosa fa sí che tutti quelli elementi prendano poi una forma che diciamo bella?


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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