E ne nacque un secondo merito di quel secolo, che non dev'essere obbliato perché, se si vuole essere giusti, a ciascuno bisogna dare il suo. Avendo bisogno di far propaganda nelle classi meno intelligenti, quegli uomini ruppero definitivamente col latino e fecero guerra alla forma scolastica ed accademica la quale era detta forma letteraria e che s'imponeva a tutti gli scrittori. Tutto questo suppone certamente una lunga elaborazione de' secoli precedenti; ma fu nel secolo XVIII che si pose per sempre da parte la forma scolastica ed accademica, si cercò un'altra piú vicina alla conversazione, piú adatta alle intelligenze comuni. E vi citerò come modello per la forma il Voltaire, come modello per la sostanza i dialoghi del Fontenelle ne' quali se c'è ancora dell'accademico, il modo di trattare l'argomento è davvero popolare.
Nel secolo XIX il programma si allargò e non si trattò piú di diffondere la coltura solo nelle classi borghesi. Gli avvenimenti politici avevano tirato sulla scena una nuova classe, fino a quel tempo tenuta in conto d'Iloti. Lo stesso Bruno parlava della plebe come un romano avrebbe parlato degli schiavi. Sorse il popolo minuto, e sapete quanto peso portò nella bilancia questo elemento, in Francia, in altre parti d'Europa, specialmente a Napoli sotto il nome di Santa Fede.
La propaganda che il secolo precedente rivolgeva alle classi borghesi, fu applicata alle classi inferiori e sorse la letteratura popolare. Sapete che uomini di merito, come il venerabile Aporti, cercarono nuovi metodi per istruire il popolo; sapete gli sforzi fatti per trovare un libro di lettura pel popolo.
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