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      Tommaseo e Cesare Cantú sono i primi a scendere dalla sfera della pura contemplazione manzoniana per venire nel campo dell'azione. La loro azione non esclude delle velleitá intorno alla grande societá umana; ma, come vi ho spiegato, si volge principalmente all'istruzione ed all'educazione del popolo. Il che è d'accordo con lo spirito stesso del cristianesimo sul quale si fondava quella letteratura, che ha cercato sempre il suo appoggio e la sua leva nell'istruzione e nell'educazione delle moltitudini.
      Fu utile quell'opera alla quale concorsero tanti uomini eminenti oltre que' due, il Lambruschini, l'Aporti, il Thouar, il Parravicino? Certo, se guardate al fine ed ai risultati non possiamo disconoscere che, volgendo a quel fine la letteratura, essi contribuirono alla civiltá italiana, perché fin d'allora e prima per opera loro si fe' via la persuasione che a rigenerare l'Italia non bastasse l'istruzione della borghesia e fosse necessaria quella di tutto il popolo. E furono cercati molti metodi ingegnosi per rendere l'arte del leggere facile e piacevole, e furono cercati molti metodi pedagogici perché l'istruzione non fosse solo raccolta di notizie geografiche, naturali, fisiche, astronomiche, storiche, utili e necessarie al popolo, ma fosse accompagnata anche dall'educazione cristiana. Ora non guardo nei particolari di quell'opera e sarebbe ingiustizia e parzialitá non riconoscere il bene che ha prodotto.
      Quale è la base di quest'educazione? Fu un ritorno a ciò che costituiva l'indirizzo della scuola cristiana nel medio evo ed anche nei secoli posteriori, degenerata allora e corrotta in un clero ineducato e poco istruito egli stesso.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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