Ma la letteratura manzoniana non si limitò solo in questo campo dell'istruzione e dell'educazione. - Notate che quando dico manzoniana, non è perché ne fosse veramente capo il Manzoni, che se ne stava quieto nella sua solitudine, è per brevitá di epiteto e perché Manzoni è il piú alto rappresentante di quel movimento. - Non si guardò solo alla societá da formare, ma anche alla societá giá formata, si studiò il modo di rinnovarla non solo come umanitá ma come Italia, e di qui uscí tutto un programma politico. Ora voi subito pronunziate i nomi associati a quel programma, Rosmini, Balbo, Gioberti che sono, dirò cosí, i pensatori della scuola manzoniana.
Antonio Rosmini era di Trento - paese al quale giá mettevamo la mano, e poi, per combinazioni politiche ci fu rapito e non è ancora italiano. Che fece ne' suoi giovani anni? Quello che fece Manzoni.
Questi operò una reazione contro Alfieri e Foscolo, Rosmini contro Melchiorre Gioia e Romagnosi, contro i filosofi del secolo XVIII. Avevamo le idee acquistate per mezzo de' sensi, risorgono le idee innate; c'era il Saggio sull'intendimento di Locke, ed ecco il Saggio sulle idee di Rosmini, avevamo il sensismo, ed ecco lo spiritualismo. Spiritualismo divenuto estetico in Manzoni, filosofico in Rosmini.
Non voglio ora farvi comprendere il filosofo, rimaso nella speculazione, ne dirò solo quanto basta per farvi comprendere l'azione che ebbe nel rinnovamento politico d'Italia.
Risuscita con lui la psicologia. Oggi che questa è assorbita da una scienza piú vasta, l'antropologia, oggi che il progresso delle scienze spiega naturalmente molti fenomeni che Rosmini spiegava con ragionamenti astratti, tutta quell'ideologia non ha piú valore.
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