Quale scopo? Ricostituire il papato nell'antico potere, dargli il primato su tutte le chiese cristiane e col primato della Chiesa ricostituire il primato italiano su tutte le genti cattoliche. C'č giá quell'idea del primato svolta dopo con tanto splendore.
Or questo concetto č uscito tutto armato dal cervello di Rosmini? In tal caso sarebbe arbitrario, non ce ne cureremmo. Ma no, se guardiamo la storia d'Italia, troviamo la storia di questa idea, di cui primo eloquente e appassionato interprete fu il celebre Campanella; il quale anche cercava il primato d'Italia in quello della Chiesa ed il primato della Chiesa in quello del papato. La troviamo nella propaganda reazionaria che seguí il Concilio di Trento; era l'argomento rettorico de' gesuiti e di tutti coloro che ragionavano in quel senso, anche oggi ne troviamo orma negli scrittori e ne' giornali clericali. - Si diceva agl'Italiani: avete perduto la nazionalitá e l'indipendenza, siete servi della Spagna, dell'Austria, della Francia, non avete piú la civiltá d'una volta, siete popolo decaduto. Ma consolatevi e pensate che, poiché il papa č in Italia, se il papato č potente, questo potere si riflette sulla terra ove risiede; avvezzatevi a considerarvi non come popolo italiano ma come il primo dei popoli cattolici. Avete di che rallegrarvi: guardate le vittorie del cattolicismo su' turchi, su' riformati. - Potete anche da ciň comprendere quella letteratura che seguí il Concilio di Trento; Torquato Tasso scrisse la Gerusalemme dove il motivo non č italiano, č cattolico; il Chiabrera, il Filicaia, gli altri poeti, celebravano le vittorie sui turchi, la difesa di Vienna, come se l'Italia fosse stata il cattolicismo.
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