Se guardate ai tempi in cui scriveva il filosofo, sono concessioni enormi. Come sono sorti gli Stati costituzionali moderni? Da ciò, che i popoli hanno detto: - noi paghiamo le imposte, vogliamo esercitare un controllo sul modo come si adopera il nostro danaro. Cosí si è aperta la via ai Parlamenti attuali - . Un rosminiano, il Piola ha detto: - poiché si sono tolti i beni alla Chiesa, si discentri quest'amministrazione, costituitene una di laici cattolici che abbiano diritto di vedere che uso si fa de' beni ecclesiastici - . E a questo modo naturalmente si va al governo costituzionale. - Tale idea entrò anche nel capo d'un uomo di Stato, fu proposta in Parlamento e respinta come inopportuna, e oggi che nella legge delle guarentigie è promesso riformare l'amministrazione del fondo del culto, torna a galla per opera di alcuni seguaci di Rosmini.
Ha dunque Rosmini una base liberale - il popolo - e un fine oligarchico - l'episcopato e il papato, rinforzati nel potere da quella base. Non è maraviglia che qui egli si trovi fra una destra e una sinistra. La destra è la Chiesa qual'è al presente, che proclama il sillabo, dichiara il papa infallibile, scomunica chi ha messo la mano su' beni suoi, quelli che han tentato rinnovare la disciplina ed anche la liturgia, cioè quel che Rosmini credé poter riformare, considerandolo come parte accidentale. Provatevi a domandare, a mo' d'esempio, che nella Chiesa si sopprima il latino, - ciò che pure è sí naturale, dovendosi parlare al popolo che non capisce latino, - a chiedere l'abolizione del celibato, e troverete colonna d'ostacolo la Chiesa presente per cui tutto ciò che esiste in essa è inviolabile.
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