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      Non siamo tutti concordi, chi vuole affaccia una chimera, chi un'altra: eliminiamole innanzi tutto.
      Primo sogno è il Primato di Gioberti. Balbo francamente lo combatte, non come troppo lontano, affidato ad un futuro imprevedibile; ma come chimerico in sé stesso.
      Il passato non si rifá - e qui vedete l'uomo avvezzo a maneggiar fatti, a diffidare delle teorie, lo storico. Il papato è stato, ha avuto quella potenza che Gioberti sogna per l'avvenire, il futuro appartiene ad altra corrente: il medioevo non torna piú e nemmeno il primato italiano.
      Qui è curioso seguire il suo ragionamento. Le nazioni pagane, egli dice, ebbero un primato babilonese, assiro, persiano, greco, romano. Appunto per questo primato unico, si corruppe e perí la civiltá antica. Quando è uccisa l'attivitá nella circonferenza per concentrarla in un punto solo, le nazioni, presto o tardi, s'illanguidiscono e muoiono.
      La civiltá moderna, cristiana, ha primati molteplici e cangianti. E qui notate una differenza. Gioberti divide il mondo in cattolico ed acattolico, e scomunica non solo i turchi, gl'indiani, gli scismatici, ma anche i riformati. Balbo guarda le cose con minore esagerazione, parla sempre di nazioni cristiane, comprendendovi anche le protestanti. Dunque, le nazioni cristiane possono ammalare, non perire, e, perduto il primato, presto o tardi lo ripigliano in tutto o in parte. Perciò il primato è molteplice e cangiante, passa d'una nazione in altra, e se una ne ha uno, un'altra ne ha un altro. Per esempio l'Italia l'ha nell'arte, la Francia nella politica, ecc.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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