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      Balbo parla d'un primato germanico durato sei secoli, poi del papale, poi dello spagnuolo, del francese, e conchiude che oggi dev'esserci il primato britannico, - lungi dal sospettare che avremmo avuto un primato tedesco di ritorno.
      Dopo questa teoria, confutazione di quella di Gioberti, Balbo dice: proponiamoci uno scopo piú pratico. Attaccando in guanti gialli il filosofo, spiega a suo modo le opinioni di lui: - Gioberti vuol dire in sostanza che il papato sará rispettato dalle genti cattoliche e l'Italia sará rispettata come la terra che ricetta il papato - . In fondo, Balbo non credeva al primato di Gioberti. - Viene poi lo scopo di Mazzini e de' repubblicani, il porro unum necessarium, l'unitá nazionale, un gran regno italico. Ma questo, secondo Balbo, non ha mai esistito, non può esistere, specialmente per le divisioni secolari fra le varie cittá. E poi, che fare del papato? Secondo Gioberti, l'Italia non poteva rigenerarsi se non rispettando il papa ed il suo territorio, il papa era uno de' principali fattori della redenzione italiana. - Come per Balbo, l'unitá italiana era allora un sogno per quasi tutti gli uomini politici del Piemonte, ed io stesso ho udito dire cosí da Alessandro Manzoni.
      Altri, redivivi ghibellini, ripigliavano l'utopia dantesca dell'Italia giardino dell'impero e volevano far l'Italia invocando l'aiuto straniero, anche a costo di essere conquistati, perché pensavano che sotto la conquista, l'Italia si sarebbe unificata, conquistatori e conquistati si sarebbero fusi e quindi uniti e liberi tutti.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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