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      Ma quando comparve Pio IX con l'amnistia, il movimento in tutta Italia fu tanto piú violento quanto piú era stato compresso, il programma moderato fu superato. Era uno di quei movimenti necessarii cui non si può resistere, legge storica contro la quale si agitavano Balbo, d'Azeglio e gli altri.
      Sapete quello che avvenne; furono certamente cose tristi, ma spiegabili storicamente e gloriose per l'Italia. Palermo a data fissa invita Ferdinando alla costituzione e, giunto il momento, si solleva. Dimostrazioni fragorose in tutta la penisola per la costituzione. In pochi giorni s'era fatto quel cammino che i moderati volevano percorso in molti anni. Gioberti e Balbo rimasero fermi; secondo il programma di d'Azeglio c'era altro ostacolo. Volevasi che mentre l'Italia era cosí agitata, i milanesi stessero quieti perché l'indipendenza doveva venire dopo. Figuratevi che significa domandare tanto ad un popolo che vede tutta l'Italia commuoversi.
      I milanesi fecero qualche cosa che oggi parrebbe impossibile; ma si spiega con l'ardore e la speranza di prossima riuscita. Stettero saldi al programma e scelsero tutt'i mezzi pacifici per far capire agli Austriaci che se ne andassero; rinunziarono al fumare, ai teatri; gli uomini piú importanti intorno al principe dettero le loro dimissioni. Udita la nuova della costituzione data a Napoli, un bel mattino tutti mangiarono il piatto tradizionale napoletano, i maccheroni. Ma tanto coraggio civile, tanta resistenza legale, fu inutile, un bel giorno si sfrenò una truppa ubbriaca per le vie, che uccideva e feriva a destra e sinistra, primo incentivo allo scoppio del rancore popolare.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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