Manzoni sta in mezzo fra la sua degenerazione ed il progresso. Rimane ora da considerare la transizione alla scuola democratica, di cui è capo un uomo non pari a Manzoni per facoltá letterarie ed artistiche, ma a lui superiore pel carattere, pel foco che lo spinge all'azione - Giuseppe Mazzini.
[Roma, 9 febbraio 1874.]
II
LA SCUOLA DEMOCRATICA
Seconda lezione del prof. Francesco De Sanctis.
L'ideale risorge nella scuola democratica, la quale lo ha sempre innanzi, vivo e presente, ammesso con piena fede e col cuore caldo, non solo come dottrina, ma anche come sentimento. E questo ideale è una nuova societá fondata sulla giustizia distributiva, sull'eguaglianza di diritto, la quale nei piú avanzati7 è anche eguaglianza di fatto. Dalla eguaglianza nasce per conseguenza il concetto di popolo, - sostituito a ciò che una volta significava plebe, - perché sotto il regno della disuguaglianza la societá è divisa in varie classi. Al concetto di popolo si accoppia quello di libertá, ed in questo sistema la libertá non è procedura o metodo; ma sostanza. Dov'è ineguaglianza, la libertá può trovarsi scritta nelle leggi, nello Statuto; ma non è cosa reale, perché durano le classi; né è libero il contadino che dipende dal proprietario, non è libero il cliente che resta sottomesso al patrono, non è libero l'uomo della gleba assoggettato al lavoro incessante de' campi.
Comprendete che queste idee menano alla respublica, - la quale non è il governo di questo o di quello, non è potere arbitrario o dominio di classi; - è il governo di tutti.
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