In generale puň dirsi che questo sia l'ideale democratico, comune al secolo XVIII ed al XIX; ma c'č grande differenza ne' metodi. La democrazia del secolo passato fu insurrezione in nome de' diritti e della libertá dell'individuo contro l'onnipotenza dello Stato, contro l'arbitrio, il dispotismo e la tirannide. In cima alla societá era l'Čtat c'est moi di Luigi XIV, e la societá stessa era organizzata in associazioni legali, clero, nobiltá, maestranze, corporazioni, che pretendevano proteggere l'individuo e riuscivano invece a schiacciare ogni iniziativa. La rivoluzione fu la proclamazione dei diritti individuali rimpetto allo Stato ed a quelle associazioni. Mentre in Grecia ed in Roma ed anche nel Medio evo, lo Stato era fine e l'individuo mezzo, - secondo la teoria di cui ci occupiamo, l'individuo č fine, e, come disse Emilio De Girardin, lo Stato č una grande compagnia di assicurazione della libertá individuale. - Tale dottrina diventň fatto, e fu proclamata nella famosa Dichiarazione dei diritti dell'uomo, confermata dalla Convenzione ed č la base del diritto moderno.
Ma che cosa sono gl'individui? si dice. Atomi erranti. Ch'č questa libertá individuale dirimpetto al potente organismo delle classi superiori? - Perché la libertá sia efficace, base dell'organismo sociale nuovo non dev'essere la libertá, ma il come assicurarla, - dev'essere una forma primitiva, rudimentale, di associazione, il Comune; bisognando partire non dall'uomo isolato, ma da un ente collettivo. Il Comune dirimpetto all'individuo non dev'essere fine, ma mezzo; e lo Stato dev'essere mezzo ad assicurare la libertá del Comune.
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