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      Sí che iniziativa e libertá, in questo sistema, l'ha il Comune, tutelato da un organismo superiore.
      Però, come i pesci grossi mangiano i piccoli, e gli uomini piú potenti tengono sottomessi i piú deboli, cosí i Comuni grossi schiacciano i comunelli. La libertá del Comune è dunque fittizia. - Di qui nacque il principio della federazione de' Comuni, il quale, ampliato e svolto, dovrebbe finire agli Stati Uniti di Europa. La Commune di Parigi è risultato logico di questo sistema.
      Ma in questa democrazia che dall'individuo arriva fino alla federazione europea, sorge un ramo potente il quale introduce nel sistema un nuovo elemento. È proprio la democrazia tedesca, italiana, polacca, ungherese, la democrazia che non aveva ancora patria e voleva acquistarla o riacquistarla, e sentiva vivamente il bisogno di possederla prima di pensare a qualcos'altro. - Costoro dicevano: dal Comune alla federazione europea c'è un salto mortale: innanzi tutto è necessario un gruppo di Comuni simili per lingue, per costumi, per tradizioni, per storia, - la nazione. - Cosí si pone a principio fondamentale della democrazia moderna, la costituzione delle nazionalitá. La democrazia francese in questa questione non era interessata, perché aveva una patria né le importava costituire le altre nazioni. Mentre i democratici francesi potevano tirar diritto, gli altri dovevano lavorare a formarsi la patria. Ma, bisogna dirlo per rendere loro giustizia, finché la lotta durò, i democratici che non ci avevano interesse diretto, aiutarono la formazione delle nuove nazionalitá. Allora la Francia fu grande: dopo, staccatasi da questo lavoro, rimase isolata.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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