Non basta dire ai giovani: bisogna amare la patria: - invece bisogna convincerli che debbono operare come credenti nella loro missione.
Perciò Mazzini insiste tanto sul sentimento religioso, perciò fa uso di molte frasi bibliche. Sostiene che innanzi tutto ci vuole la religione del martirio: le nazioni si fondano col sangue e col martirio come le religioni; e quando sangue e martirio avranno resa una la nazione, le avranno dato energia di volere, allora bisognerá formarsi in comitato di azione, perché allora sará sicura la vittoria.
Su quali principii dev'essere fondata l'insurrezione? - Mazzini risponde: Non sull'intervento straniero, perché un popolo è indegno di libertá quando questa gli viene dal soccorso altrui, e lo straniero trasforma subito il benefizio in patronato ed in supremazia. Perché esso diventi libero, bisogna che l'iniziativa sia sua, che abbia fede in sé stesso, ed anche a costo di ritardare, sdegni l'iniziativa straniera per la propria libertá. - Cosí intendeva egli l'iniziativa italiana.
Ma, in questa si deve tener conto dei principi e della diplomazia, o si deve strettamente osservare la massima: tutto pel popolo e col popolo? Mazzini non è assolutamente contrario al concorso di forze superiori, interne, de' principi, dei nobili, delle altre classi. - Ma a che discutere un'ipotesi impossibile? Chi può fidarsi dei principi in Italia dopo Francesco I, dopo il principe di Carignano, dopo l'assassinio di Ciro Menotti, commesso dal duca d'Este? Tutto è possibile, ma a questa ipotesi finora mancano elementi ragionevoli, perciò bisogna conchiudere che l'insurrezione deve farsi, senza contare su principi.
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