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      Passò gli ultimi anni solo, da alcuni considerato come impedimento, da altri come un nuovo papa, il papa dell'idea, e come ultimo pomo di discordia lasciò la sua rivalitá con Garibaldi e la democrazia europea caduta nell'anarchia.
      C'è una pagina di Mazzini che fa molto riflettere. L'uomo sente quando la sua stella gli è favorevole, e sente quando decade. Egli sentiva la base mancargli sotto i piedi, sentiva scemare la sua influenza. In quella mesta pagina egli dice: - Quando vedevo i miei fini raccolti e conseguiti da altri senza e contro me cosa potevo fare? Entrare nel movimento come gli altri? Ma avevo giurato serbare le mie convinzioni fino alla morte, e volevo mantenere la promessa. - Tacere sarebbe stato piú degno per lui; ma quando un uomo s'è trovato in mezzo a movimenti che abbracciano tutta un'epoca, è impossibile che trovi in sé tanta serenitá da tacere quando la sua parola non vale piú. Perciò gli ultimi scritti suoi sono pieni di amarezza, di accuse, di recriminazioni, di polemiche, attristato dal vedere il mondo camminare non male senza di lui che aveva creduto guidarlo con i suoi sistemi. Vedete qui cosa sia molte volte un uomo sottoposto fatalmente alla sua natura. - Ero nato per essere letterato, dic'egli, e giurai a me stesso che, conseguiti i miei fini politici, mi sarei consacrato tutto alle lettere, e sarei diventato l'educatore della nuova generazione. - La sua azione politica era finita il 48, allora era tempo di volgersi a fare qualche cosa che raccomandasse la sua memoria nella storia della scienza e della letteratura.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





Garibaldi Mazzini