Dell'uomo religioso, del filosofo e del politico vi parlerò solo per farvi comprendere l'oratore e lo scrittore, perché scopo delle nostre lezioni non è la politica.
In lui è visibile una seria impronta religiosa. Questa non è sua singolaritá, è lo spirito del secolo XIX, il quale, come ho detto altra volta, esce da una reazione morale ed intellettuale contro il secolo passato. Il secolo XVIII era ateo, materialista, razionalista, il XIX comincia credente e spiritualista fino al misticismo, e pronunzia il nome di Dio con tanta affettazione, con quanta si pronunziava nel secolo scorso il nome della Ragione.
I nostri principali scrittori in questo secolo sono improntati di spirito religioso, come nel secolo passato erano improntati di spirito razionalista. Allora avemmo Filangieri, Beccaria, Gioia, Romagnosi, sensisti e razionalisti come tutti gli altri. Nel secolo XIX abbiamo Manzoni, Rosmini, Gioberti, Mazzini, Berchet, Rossetti, tutti, se cosí si potesse dire, pieni di spirito deista.
Non ostante tutto questo movimento filosofico e mistico, nonostante scrittori cosí eminenti, cos'è l'Italia di oggi? È quale la lasciò il secolo XVIII. È, come dice Mazzini, un'Italia che oscilla fra il paganesimo e l'ipocrisia, - paganesimo nelle classi inferiori, ipocrisia nelle classi intelligenti ed elevate. Gli sforzi dei nostri pensatori rimasero infruttuosi in questo campo, avemmo un insuccesso.
Ho nominato Manzoni, Rosmini, Gioberti e Mazzini: lascio stare i due poeti, Berchet e Rossetti.
Cos'è Manzoni e perché i suoi sforzi, i suoi libri sono inefficaci a mutare lo spirito nazionale?
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