Proprio queste elezioni popolari che i democratici credono strumento a rovesciare la gerarchia, sono, per Rosmini, strumento a rinsanguarla, a renderla popolare: egli crede che, purificandola nei costumi ed accostandola al popolo, essa riceverebbe nuova forza, nuova consacrazione. - Qui, da una parte doveva essere combattuto dai democratici per l'intenzione di afforzare la gerarchia contro cui erano rivolti tutti i loro sforzi, e dall'altra parte doveva disgustare i cattolici, i quali credono che di lá nasca non la forza del loro organismo ma la distruzione. E Rosmini navigando cosí fra venti contrari, vide affondare la sua barca.
Mentre Rosmini vuole consacrare l'autoritá, ecclesiastica mercé il popolo, Gioberti sopra tutto vuole il riscatto delle plebi e la libertá, e spera che un giorno o l'altro questo si potrá conciliare col papato, anche co' gesuiti, - almeno, ci fu un momento in cui credette anche ciň possibile. Gioberti vuol fare delle cose della religione quel che s'č fatto in politica: come i principi si sono riconciliati coi popoli mercé le costituzioni che assicurano il progresso e la libertá, cosí egli spera che i papi faranno concessioni, e vuole, secondo la sua frase, rimodernare il papato.
Per un momento le idee di Gioberti parvero prossime all'attuazione, e ciň fu agl'inizi del governo di Pio IX. Ma alla fine il papato indietreggiň, e venne la famosa enciclica che tutti sapete a dimostrare che la chiesa potrebbe anche far concessioni temporali, ma per lo spirituale č fedele alla formola sint ut sunt aut non sint.
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