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      Dove porre quest'autoritá? Secondo alcuni essa è nel papa, secondo altri, è nello Stato o nel capo dello Stato, poiché la regina Vittoria fa anche da pontefice. Mazzini dice: se voi fate tante chiese nazionali, poiché ogni nazione ha il suo capo, avrete altrettante religioni. Bisogna trovare un'autoritá religiosa che raccolga intorno a sé tutte le nazioni cristiane. Quest'autoritá egli la pone nel Concilio, adunanza di tutti i credenti per mezzo de' loro mandatari, che negli ordini religiosi deve avere l'ufficio stesso della Costituente da lui voluta negli ordini politici. Ed egli ha ferma fede che questa riforma deve partire da Roma, e crede che «il giorno in cui la Cittá eterna sará redenta e capitale di venticinque milioni d'italiani, dovrá diventare la Roma d'un concilio che fonderá l'unitá religiosa in Europa e porrá fine a tutti gli scismi». - Questa opinione l'ha espressa con calore in vari scritti.
      L'idea del concilio non è una novitá, è anzi tradizione italiana. Nel seno stesso della Chiesa s'è discusso sempre se fosse prima il papa o il concilio, e se nel primo o nel secondo fosse riposta l'autoritá suprema in materia di fede. Queste discussioni sono parse alla Chiesa romana tanto pericolose che ultimamente ha sentito bisogno di convocare un concilio il quale avesse decapitato sé stesso dichiarando il papa infallibile, facendo proprio il contrario di quelle teorie per cui il concilio aveva l'autoritá ecclesiastica suprema.
      Dunque entrambi i concetti religiosi di Mazzini non sono originali.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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