Ecco perché Mazzini e la sua scuola sono notevoli piú per fervore di aspirazioni religiose che per chiarezza di idee concrete; e quando le idee chiare mancano, non c'è edifizio qualunque o religione che possa sorgere.
A questo proposito voglio presentarvi un'osservazione generale sullo stato dell'educazione nazionale in Italia, la quale vi dimostrerá l'insufficienza degli sforzi dei nostri pensatori.
L'Italia per lo sviluppo del pensiero religioso o filosofico è rimasta molto indietro agli altri paesi. Ha certo un complesso d'idee comuni in cui crede, ma la gioventú italiana non ne ha studiato abbastanza lo sviluppo, non lo ha seguito con rigore di scienza, e rimane nell'indefinito. Ora perché qualche cosa si possa fare rispetto alla rigenerazione religiosa, bisognano sopra tutto gli studi importanti da cui escono i progressi religiosi della Germania, dell'Inghilterra, delle nazioni protestanti.
Lo stato intellettuale di Mazzini corrisponde allo stato medio della gioventú italiana. Egli dice: Dio e il popolo, parla di concilii, della soppressione del papato, mette innanzi idee generali che trovano eco nel paese, ma non lasciano traccia seria perché mancano idee chiare e positive, manca sopra tutto la elaborazione. In generale allora gl'italiani erano troppo preoccupati di politica da potersi abbandonare a discussioni religiose: lo stesso Mazzini pensava all'Italia ed alla libertá, e la rigenerazione religiosa per lui era posteriore all'unitá politica. Quando avemmo Roma egli pubblicò un giornale, l'Italia del popolo, titolo che giá aveva avuto un altro giornale stampato in Zurigo.
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