In Italia la principale ragione per cui l'idea di nazionalitá č venuta sí tardi, tanto che s'č quasi formata ed attuata solo in questo secolo, sapete qual'č stata? Sapete perché, mentre la Francia, l'Inghilterra, la Spagna si costituivano a nazioni, l'Italia rimase scissa in tanti Stati i quali si combattevano l'un l'altro, con sí poca coscienza dell'idea unitaria che quando gli stranieri vennero ad invaderla, quando la dominavano spagnuoli, tedeschi e francesi, quando aveva innanzi a sé tante vergogne, i suoi poeti si gloriavano di quelle vergogne? Era appunto per il falso cosmopolitismo. L'Italia da Dante a Machiavelli, che, primo determinň l'idea di patria, aveva avuto sempre innanzi l'Impero romano antico restaurato e ne metteva il centro in Alemagna, ed invocava un imperatore tedesco nel suo trattato De Monarchia.
Questa osservazione molto sottile la dobbiamo al Sismondi che la espone nella sua Storia delle repubbliche italiane. Merito di Mazzini č che, quando era assediato da tanti democratici europei i quali gli parlavano di societá europea, egli tenne fermo nell'idea che vera base del cosmopolitismo e della futura federazione europea dovess'essere la ricostituzione delle unitá nazionali, e predicň e sostenne tale idea anche contro i suoi amici.
La seconda formola ha grande importanza, specialmente rispetto allo spirito nazionale in Italia: Pensare ed operare!. Ricordate che l'Italia era la terra classica de' letterati e dei filosofi astratti, gente accarezzata da' principi, intenta come i giullari a farli ridere, convinta che la letteratura e l'arte stesse nel foggiare belle invenzioni.
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