Appunto questa stessa č la base della nuova letteratura, ricostituire il principio di autoritá sprigionandolo da Orazio e da Aristotile, da Omero e da Virgilio, da classici e da romantici, e mettendolo in qualche cosa di collettivo e di superiore, nella veritá universale la quale per lui č Dio, giacché da Dio emana la veritá: quello che in letteratura č ideale per lui č veritá. E crede vi sieno tre specie di veritá: veritá storica, i fatti, il reale, - veritá morale, il vero fondato su' principii, - veritá assoluta, la fonte da cui sgorgano i principii. La realtá č, come dice Dante, ombrifero prefazio del vero, ed il vero č Dio: in altri termini, il reale č la traduzione del vero, ed il vero č la traduzione della veritá universale, suprema, analizzata e distinta in principii.
A que' tempi erano in gran moda i sistemi trinitari. Hegel era a capo di tutti con la sua famosa triade, una triade aveva Augusto Comte, e l'aveva anche Cousin, riproduzione di quella di Hegel, il vero, il bello ed il buono. Questo rappresentare la veritá a scalini č un ritorno al sistema scolastico derivato dalla teologia. Per trovare il segreto della triade di Mazzini basta ricordare che Dante stabilí la stessa triade semplicemente con parole diverse. Per Dante il fondo dell'arte era intendere, amare e fare, intelletto che acceso di amore opera, concordia dell'intendere e del fare mercé l'anello dell'amore.
Mazzini rappresenta le stesse idee in linguaggio moderno. Il vero, il bello e il buono, - č la stessa formola di Dante: il bello sarebbe l'amore o l'arte come mezzo per passare dall'intendere al fare.
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